Toscana colpisce sempre nel centro del cuore, per il gioco dei colori, per la diversità percepibile ad occhio nudo viaggio per viaggio, escursione per escursione, o anche attraverso una tranquilla scorribanda in auto assaporando le curve del tempo e dello spazio.
I luoghi in certi tratti manifestano grande vitalità, in altri sembrano veri e propri dipinti, ed è da questo miscuglio di immagini e sensazioni, che si viene catturati ogni volta che si passa da quelle parti.
Man mano che ci si avvicina a Firenze dalle località che vi sono intorno è affascinante il graduale percorso di avvicinamento al sublime, ovvero a quel connubio fra arte e paesaggio che rende questi luoghi un inno alla bellezza, un posto dove si incontrano il lato umano e quello divino.
Una delle caratteristiche di questa regione è la presenza di colori e vegetazioni una diversa dall’altra a poca distanza di chilometri, mantenendo comunque una coerenza nell’impatto visivo che la svela dolce ed al contempo selvaggia.
In certi scenari si respira quello che Firenze e la zona circostante erano un tempo, boschi, paludi e lagune, inizialmente abitate da popolazioni liguri del nordovest e da popoli etruschi.
Un tempo le realtà urbane erano organizzate sui rilievi, proprio al fine di proteggerle e mantenere intatto il territorio. In certi momenti si resta attratti da come il passato sembra tornare attuale, soprattutto conducendo una vita in campagna, che trasmette un senso di genuinità e di liberazione.
Dal terzo secolo i Romani, con la loro visione razionale e concreta, provvidero a regolamentare le acque nelle pianure e a fondare nuove città fra le quali Firenze, Pistoia, Lucca e Pisa, con l’apertura di strade , da sud al nord, in questo modo dall’Etruria si poteva arrivare nelle Gallie.
Tornando al percorso dalla campagna alla città è imperdibile il’canale’ della via Chiantigiana, una delle strade più piacevoli del Chianti classico, un appuntamento per la musica dell’anima, con tele che vengono riprodotte nella realtà attraverso il verde speranza delle colline, la storia e la raffinatezza dei borghi ed il fascino delle grandi casate produttrici del famoso vino Docg.
Merita più di un giro la strada che collega Impruneta a Firenze, un trionfo di verde, di giallo, di natura baciata dal sole nelle giornate migliori, con case invidiabili, vedute panoramiche che sono veri e propri binocoli sui monumenti, i giardini, e le aree verdi, e scenari suggestivi che rappresentano il cuore della Toscana; tutti questi fattori sembrano fermare il tempo , metterne in mostra tutta la storia e le tradizioni, coinvolgere il visitatore in una gita senza meta, perché ogni gita è una sorpresa; l’Impruneta è famosa per la terracotta, il cotto dell’Impruneta, che fra i tanti colori caratterizza la zona sposandosi come detto sopra, con il giallo ed il verde; e poi tanti tipi di verde quanto differenti le tipologie di alberi e le illuminazioni della luce di Dio.
Terra di grandi santuari, quello mariano in questo caso, avvolto nella bellezza della campagna toscana; Impruenta è oltre che anticamera per la Firenze nobiliare, sito di tradizioni prima etrusche e poi romane.
Non basterebbero migliaia di enciclopedie per descrivere la Toscana e tutti i suoi bei sentieri, le strade che dal mare ad esempio accompagnano lo spazio verso la riconnessione con la Natura e con il verde.
Perché qui c’ è tutto, il mare, la montagna, le colline, i colori, il calore della gente, e come detto tante nature, tante sfumature, quanti sono i diversi modi di rapportarsi della storia con il territorio.
E allora per chi viene dalle zone del mare, grossetano, quindi Follonica, Scarlino e via dicendo non si può non provare il brivido del percorso nell’entroterra attraversando le strade interne del senese e del fiorentino, scoprendo quanto può dare il contatto con una Natura mutevole che non possiamo non riconsiderare, perdendo per un momento almeno la connessione con la modernità e le tecnologie, con il tessuto urbano e gli stress, ed immergendoci nella Patria della quiete e della serenità.
Dedicato ai miei cari cugini Massimo e Franca che mi hanno insegnato a conoscere nuovi volti della Toscana( non si smette mai).
David Taglieri
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